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Dieta ipercalorica e iperproteica ed errori

 

 DIETA IPERCALORICA e IPERPROTEICA

 

 

Siamo tutti abituati a sentire parlare sempre e solo di regimi alimentari ipocalorici, diete dimagranti, ipocolesterolemizzanti, ipoglucidiche e quasi mai di programmi nutrizionali ipercalorici ed energizzanti…invece esiste (e in non pochi casi!) anche questa necessità.

È opinione comune credere che sia più facile ingrassare che non dimagrire, mentre non è così! Non solo, bisogna essere sicuri di mettere peso nel modo giusto alimentandosi in modo corretto, senza ingurgitare tutto ciò che è disponibile sul mercato solo perché si è magri.

Anche in questi casi le indicazioni nutrizionali fornite da uno specialista appaiono fondamentali.

 

Proviamo ad analizzare insieme come riuscire ad aumentare l’apporto calorico nel modo migliore.

 

La necessità di dover incrementare l’intake energetico e proteico (in sportivi, soggetti in accrescimento, convalescenza, donne in gravidanza) molto spesso si accompagna ad un aumento dell’assunzione di cibi ricchi in grassi saturi, colesterolo e zuccheri semplici particolarmente dannosi per la salute e presenti in larga misura nei cibi di origine animale e nei prodotti industriali.

 

La possibilità di avere a disposizione cibi naturali, di origine vegetale e con precise proprietà nutrizionali consente di modulare l’apporto calorico-proteico quotidiano (nel rispetto delle indicazioni per una buona e sana alimentazione) senza dover ricorrere all’uso di integratori, barrette o pasti sostitutivi e permette di contenere (o addirittura eliminare) i cibi di provenienza animale.

 

Qui di seguito sono indicati gli alimenti vegetali dalle proprietà più favorevoli, da integrare all’interno delle proprie abitudini alimentari.

 

 

Cereali integrali e legumi: garantiscono l’assunzione di carboidrati complessi (utile fonte di zuccheri a lento rilascio), proteine vegetali (meno acide di quelle animali), vitamine e sali minerali (indispensabili per il buon funzionamento dell’organismo).

Semi (di zucca, sesamo, lino, girasole), frutta oleaginosa (nocciole, noci, mandorle, pistacchi) e creme (di sesamo o tahin, di nocciola, di mandorle, di arachidi): forniscono grassi insaturi di ottima qualità, vitamine antiossidanti, sali minerali e rappresentano la fonte energetica maggiore.

 

 

I cereali più proteici sono kamut, avena e farro che apportando rispettivamente 17.3, 16.9 e 15.1 g di proteine per 100g di prodotto contro i 13 g del frumento. Possono essere utilizzati in chicco, al posto del riso, in tutte le ricette o trasformati in farina per preparare pane e pasta.

Dai cereali viene ricavato il malto: alimento molto energetico, di sapore dolce e dalla consistenza simile al miele. Può essere consumato da solo, mescolato con tahin, crema di nocciole e di mandorle, a colazione, negli spuntini o come dessert, spalmato su pane, gallette e fette biscottate.

Un altro alimento ottenuto dalla lavorazione dei cereali (kamut, farro, grano) è il seitan: di aspetto simile alla carne, è un concentrato di proteine (glutine) interamente di origine vegetale. Come la carne, può essere cucinato alla piastra, ai ferri, in umido o come spezzatino.

 

I legumi permettono di incrementare l’assunzione proteica in modo naturale e bilanciato (senza dover ricorrere ad integratori, preparati farmaceutici o all’uso di albumi d’uovo, carne, formaggi e latte). Tra tutti la soia è quello a maggior contenuto calorico e proteico e può essere consumata così come tale (fagiolo di soia) o sottoforma di suoi derivati come il tofu (impropriamente detto  formaggio di soia), il tempeh (molto buono preparato come burger e ottimo sostituto della carne), il miso (simile ad un dado vegetale, di consistenza morbida e spalmabile) utile per preparare zuppe, minestre e verdure e ricchissimo di aminoacidi liberi.

 

 

Apporto calorico e proteico di legumi, tofu, tempeh e seitan rispetto a carne e pesce

 

Legume

Proteine (g/100g)

Calorie (kcal/100g)

 

 

 

Soia secca

37

407

Fagioli secchi

23.6

303

Lenticchie secche

22.7

291

Carni magre

22

106

Piselli secchi

21.7

286

Fave secche

21.3

310

Ceci secchi

21

316

Pesce

17.5

94

Tempeh

16.2

200

Seitan

16

118

Tofu

11.5

197

Piselli freschi o surgelati

5.4

60

 

Per condire a crudo e per cucinare, utilizzare sempre e solo olio extra vergine di oliva o olio di sesamo.

 

I semi (di zucca, lino, girasole e sesamo), il gomasio (semi di sesamo tostati con sale) e la frutta oleaginosa possono essere usati per condire zuppe, minestre, primi asciutti, verdure crude e cotte o macedonie di frutta.

 

La frutta e la verdura vanno consumate regolarmente a tutti i pasti o anche come spuntino.

 

Per evitare di sovraccaricare i 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena), si consiglia di effettuare 2 o più spuntini nell’arco della giornata (metà mattina, metà pomeriggio e dopo cena) utilizzando le combinazioni di seguito indicate.

 

 

 

Combinazioni consigliate

 

COLAZIONE:  -   latte o yogurt di soia

-        muesli naturale con frutta disidratata, semi e nocciole

-        pane, gallette, fette biscottate di kamut, avena o farro

-        malto, crema di nocciole o di mandorle, tahin

-        frutta fresca (cruda o cotta)

 

PRANZO e CENA:     

 

-  pasta di kamut, avena, farro (da alternare a quella

                             di grano duro e al riso integrale)

-        legumi (cucinati da soli come secondo o insieme ai 

    cereali come piatto unico)

-        pane di kamut, avena o farro

-        cotoletta o burger di soia

-        tempeh al naturale, burger o alla piastra

-        tofu

-        seitan

-        verdura di stagione (cruda o cotta)

-        frutta fresca

 

SPUNTINI:

-        frutta oleaginosa (noci, mandorle, nocciole)

-        frutta disidratata (prugne, albicocche, uvette, fichi)

-        pane o gallette di kamut, avena o farro

-        malto, crema di nocciole o di mandorle, tahin

-        yogurt di soia

-        frutta fresca (cruda o cotta)

-        verdura di stagione

 

 

L’acquisto dei prodotti e di ricette semplici da realizzare può essere fatto nei negozi specializzati in alimentazione naturale dove è facile trovare una buona varietà di cibi e nuove alternative culinarie.

 

 

 

 

 

I più comuni errori alimentari dei vegetariani

 

Essere vegetariani significa non nutrirsi ne’ di carne, ne’ di pesce, ne’ di qualsiasi altro alimento che derivi dall’uccisione di un animale.

Chiarito questo concetto di base, bisogna sapere che esistono diverse diete vegetariane, alcune più restrittive ed altre meno.

Quelle più permissive sono:

·        la ovo-latto vegetariana consumo di uova, latte e suoi derivati

·        la ovo-vegetariana consumo solo uova

·        la latto-vegetariana consumo solo latte e derivati

 

Le diete vegetariane restrittive non prevedono l’utilizzo di nessun cibo di origine animale (anche se non derivante dalla sua morte), ma unicamente quello di alimenti vegetali; per questo sono dette anche vegetaliane o vegane.

Fra queste le più estremiste sono:

  • la granivora: consumo solo di cereali
  • la frugivora: consumo solo di frutta
  • la crudista: consumo solo di vegetali crudi

 

Se i vantaggi di una dieta prevalentemente vegetale sono ormai noti ed universalmente riconosciuti (diminuzione del rischio cardiovascolare, riduzione dell’incidenza di patologie cronico-degenerative, diminuzione dei disturbi gastro-enterici e della stipsi, aumento della resistenza fisica alla fatica), non è detto che anche i vegetariani non facciano degli errori alimentari, più o meno grandi, più o meno gravi, più o meno consapevoli.

Vediamoli insieme.

 

Eccessivo consumo di pasta e pane

 

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che una limitazione (assoluta o relativa) nell’assunzione di alimenti di origine animale porta ad un aumento compensatorio dell’utilizzo di pasta, pane e cereali. Il problema è che spesso si tratta di cereali raffinati (riso brillato, pane bianco, pasta, crackers, grissini…) ad elevato Indice Glicemico (fanno aumentare rapidamente la glicemia), basso potere saziante (la raffinazione elimina le fibre), molto spesso addizionati di grassi (olio, margarina, burro, strutto) e sale (promuove la ritenzione idrica e l’ipertensione arteriosa).

Un consumo eccessivo di carboidrati induce un aumento dei trigliceridi plasmatici (gli zuccheri ingeriti in esubero rispetto al proprio fabbisogno vengono inesorabilmente trasformati in grasso), un aumento del colesterolo totale, della glicemia ed all’accumulo di peso corporeo. Attenzione quindi a non sbilanciare la propria dieta verso la componente glucidica pensando di essere nel giusto. I carboidrati devono rappresentare il 55-60% dell’apporto calorico giornaliero; un loro eccesso è comunque dannoso per la salute e fa ingrassare.

Non mangiare carne infatti, non vuol dire essere magri; purtroppo è sempre più facile trovare vegetariani in soprappeso o addirittura obesi!

 

Olio extra vergine d’oliva in grandi quantità

 

Preferire l’olio extra vergine d’oliva è la scelta più corretta, ma attenzione alla quantità! Il fatto che sia di origine controllata o che venga prodotto artigianalmente non significa che possa essere usato senza controllo.

L’olio è in assoluto l’alimento più calorico: ben 9 kcal/grammo perché fatto unicamente da materia grassa. Cento grammi di olio (indipendentemente che sia di oliva, di semi, di mais o di soia) apportano 900 kcal, contro le 750 kcal del burro e della margarina che contengono anche una percentuale di acqua (14%).

La dose ottimale va dai 5 agli 8 cucchiaini di olio al giorno da distribuire fra pranzo e cena. Va bene utilizzarlo a crudo, a cotto ed anche per friggere perché, insieme all’olio di sesamo, è quello con il punto di fumo più elevato; il che significa che alle alte temperature si altera meno e diventa meno tossico per l’organismo.

L’olio, rispetto al burro, non contiene colesterolo (presente solo negli alimenti di origine animale), ma è comunque costituito da grassi saturi (16 grammi/100 ml) che rappresentano i “mattoncini” per la sua sintesi endogena. Rispetto alla margarina non contiene acidi grassi trans (si formano durante il processo di lavorazione degli olii vegetali), molto dannosi perché direttamente implicati nella genesi delle placche aterosclerotiche.

Quindi, via libera all’olio extra vergine d’oliva e a quello di sesamo, ma condire con moderazione per salvaguardare peso corporeo e livelli ematici dei grassi!

Attenzione inoltre ai grassi nascosti: spesso anche il pane (tipo baguette, francesino, ciabatta) viene impastato con olio, margarina o strutto per renderlo più morbido e gustoso.

 

Biscotti, merendine, fiocchi di cereali per la prima colazione

 

È vero, sono tutti prodotti vegetariani, ma cosa contengono?

Avete mai provato a leggere con attenzione gli ingredienti elencati nelle etichette?

Imparate a farlo!

Scoprirete che: zucchero, latte in polvere, uova, panna, burro, margarina o, peggio ancora, olii vegetali idrogenati e strutto sono ubiquitari.

Un consumo giornaliero della stragrande maggioranza dei prodotti da forno pubblicizzati rappresenta un’inapparente, ma cospicua fonte di zuccheri semplici, grassi saturi e colesterolo.

Anche molti cereali in fiocchi e muesli, apparentemente genuini ed innocui, sono spesso addizionati con zucchero, latte ed olii vegetali trasformandoli in alimenti killer per la slute.

Attenzione quindi vegetariani: per la prima colazione e per gli spuntini preferite cibi semplici come pane e marmellata, fette biscottate, gallette di riso, cereali in fiocchi e muesli al naturale.

 

Il latte fa bene!

 

Non è vero!

Sempre più studi dimostrano che un elevato consumo di latte sia dannoso alla salute.

Siamo gli unici esseri viventi che da adulti continuano ad assumere latte (gli animali smettono con lo svezzamento) e per di più, latte di altre specie!

Il latte è un alimento altamente energetico, quello materno è adatto nei primi mesi di vita quando lo sviluppo del neonato è molto veloce; dopo lo svezzamento, l’introduzione del latte vaccino diventa una forzatura dettata dall’idea che il latte faccia bene anche da adulti. Ma non è così. Latte umano e latte animale sono profondamente diversi: quello materno fornisce 70-75 kcal/100 ml ed è composto da 1 grammo di proteine, 4.4 g di lipidi e 6.9 g di carboidrati ogni 100 ml. Il latte vaccino apporta 61 kcal/100 ml, 3.1 g di proteine, 3.4 g di lipidi e 4.8 g di carboidrati mentre quello di capra 72 kcal, 3.9 g di proteine, 4.3 g di lipidi e 4.7 g di carboidrati per 100 ml.

Risulta evidente come, a fronte di un sovrapponibile potere calorico, i latti animali hanno un contenuto proteico nettamente superiore a quello materno (3 volte tanto quello di mucca e 4 volte tanto quello di capra). Le proteine del latte animale sono le maggiori responsabili dell’aumento di quei fattori di crescita (IGF-1, insulina, ormoni sessuali) che, in giovane età, promuovono lo sviluppo e la maturazione corporea, ma da adulti possono favorire l’osteoporosi e l’insorgenza di tumori ormono-sensibili (in particolare quello al seno).

In conclusione latte sì se gradito, ma con coscienza: non più di una tazza al giorno e non tutti i giorni; meglio alternarlo ai latti di cereali (riso, avena, orzo), di soia e di mandorla.

 

Il formaggio per prevenire e curare l’osteoporosi

 

Niente di più sbagliato!

Il formaggio è un concentrato di grassi, proteine e sale (100 grammi di grana, per esempio, contengono ben 35 g di proteine, 25 g di lipidi e solo il 30% di acqua!). Consumato tutti i giorni in sostituzione della carne, a fine pasto o grattugiato sul primo piatto rappresenta un vero e proprio pericolo per la salute (aumento del colesterolo, aumento del rischio cardiovascolare, osteoporosi). L’errore del soggetto latto e ovo-latto vegetariano può essere quello di rimpiazzare gli altri prodotti di origine animale con un uso frequente di latticini che, invece, non andrebbero consumati più di 2 volte alla settimana.

Non è vero che il formaggio prevenga l’osteoporosi, anzi, ne accelera la progressione proprio a causa del suo elevato contenuto in proteine: queste ultime infatti acidificano il sangue e costringono l’osso a dismettere ioni calcio per riportare il PH a valori ottimali scaturendo così l’effetto contrario a quello ricercato.

Il consiglio è quello di assumere calcio attraverso fonti non animali come l’acqua ed i vegetali che contengono meno proteine e sono privi di colesterolo; per esempio: i semi di sesamo (670 mg/100 g), la salvia (600 mg), il tarassaco e la rucola (310 mg), le mandorle (240 mg), i ceci ed i fagioli secchi (140 mg), ecc…

Inoltre è bene imparare ad incrementare il consumo di legumi, tofu, tempeh e seitan, ottimi sostituti dei secondi di origine animale, privi di colesterolo e sicuramente “cruelty free”.

 

Più frutta si mangia e meglio è!

 

Anche qui bisogna chiarirsi: è vero che la frutta è un ottimo alimento, non contiene grassi, apporta acqua, sali minerali, vitamine ed antiossidanti, ma è anche molto zuccherina e quindi da consumarsi con raziocinio. Lo zucchero della frutta (fruttosio) è uno zucchero semplice, viene rapidamente digerito ed assorbito, fa aumentare velocemente la glicemia (attenzione in caso di diabete o di intolleranza glucidica) ed ovviamente fa ingrassare. Superare i 2-3 frutti al giorno non è un’abitudine corretta soprattutto se si è in sovrappeso; quindi, meglio abbondare con la verdura, ugualmente preziosa, ma meno calorica (20 kcal contro le 50 kcal/100 g della frutta).

 

In ultimo attenzione a:

 

caffè: non superare i 2-3 caffè al giorno (la caffeina promuove l’osteoporosi; meglio preferire le tisane o il caffè d’orzo… naturalmente senza zucchero aggiunto!

 

Bibite dolci: pensate che nelle lattine di aranciata, cola ed altre bevande gassate ci sono ben 7 cucchiaini di zucchero!

 

Biscotti, pasticcini, torte, merendine, gelati: leggete bene le etichette; non solo sono un concentrato di zuccheri semplici (saccarosio, zucchero di canna, miele) e di grassi vegetali (olii idrogenati, poco costosi e molto dannosi), ma anche di grassi animali.

 

Vegetariani allerta dunque: non mangiare carne, salumi e pesce non vuol dire essere immuni da cancro, malattie cardiovascolari ed osteoporosi; errori dietetici, eccessi alimentari e sedentarietà possono interessare chiunque!

 

 

 

 

 

- VISITA NUTRIZIONALE -

 

Ø                Per conoscere come alimentarsi correttamente in base al proprio fabbisogno e dispendio energetico

               

Ø                Per la prevenzione e la cura del sovrappeso, diabete, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, gotta, tumori…

Ø                Per avere un regime nutrizionale calibrato sul proprio programma di allenamento sportivo    

    

Ø                Per guarire dalle intolleranze alimentari

 

Ø                Per avere indicazioni precise su come alimentarsi in modo naturale, vegetariano o macrobiotico

 

Ø                Per alleviare i sintomi e sapere cosa mangiare durante la chemio e la radioterapia

 

 

 

 

                                                                                        

Dott.ssa Michela De Petris

Medico Chirurgo – Specialista in Scienza dell’Alimentazione

cell. 328-4747882

 

Visite su appuntamento presso:

Centro Artemedica, via Belgirate 15, Milano (MM gialla, fermata Sondrio)

 

 

 

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